I primi giorni non torneranno mai
Ecco perché fotografare il vostro neonato nei primi giorni di vita.
Faccio spesso fatica a spiegare ai miei clienti la necessità di fotografare un bimbo appena nato nei suoi primissimi giorni di vita, diciamo tra i 7 e i 12 giorni dalla nascita. Ci sono tantissime ragioni in realtà e hanno a che fare con aspetti tecnici, ma anche di natura estetica ed emozionale.
Un servizio fotografico per neonati si svolge quasi tutto mentre il piccolino dorme. Capite da voi che lavorare in queste condizioni impone di dover applicare alcune accortezze, di gestire il lavoro in modo diverso da come faremmo, ad esempio, sul set di un servizio di moda.
Perché le foto mentre il piccolo dorme?
In realtà, la risposta a questa domanda sta tutta nel risultato finale: credetemi – e se non volete farlo, potrete giudicare voi stessi – le foto che ritraggono uno scricciolo di pochi giorni mentre dorme sono di una tenerezza sconvolgente! Mi capita spesso di realizzare scatti in serie allo stesso piccolo soggetto e poi, quando rivedo le immagini, non posso fare a meno di notare quanto siano più dolci ed emozionanti quelle in cui il neonato dorme.
Per prepararsi a un set fotografico simile, però, c’è tutto un lavoro di preparazione che non potete neppure immaginare: la stanza deve essere riscaldata nel modo più idoneo (evitando eccessi di caldo e di freddo per le esigenze del piccolo); i rumori devono essere gestiti nel modo giusto: e no! Non serve il silenzio assoluto. I neonati devono stare in ambienti sereni, ma prediligono spazi in cui il silenzio non è totale; d’altronde, hanno vissuto per nove mesi nel ventre materno, non crederete mica che quello sia un ambiente fonoisolato, no?
Ok, ma perché occorre fotografare il piccolo PROPRIO durante i suoi primi giorni di vita? Ora vi do un po’ di ragioni:
QUANTO DORMONO!
Durante i primi giorni di vita, un neonato dorme circa 20 ore al giorno: quale momento migliore per realizzare quelle magnifiche foto in cui sogna come un angioletto!
QUESTIONE DI POSTURA
Io ritraggo i piccolini sempre in pose naturali. Ciò che appare in foto è l’esatta riproduzione di come il bimbo si muove, si accomoda, si stende. Trascorsi i primi giorni, però, quelle splendide pose protagoniste del servizio fotografico vengono rese impossibili dalle trasformazioni della muscolatura del neonato, che da lì a pochi giorni perde di flessibilità. A quel punto, alcune posizioni diventano assolutamente sconsigliabili da riproporre artificiosamente. Il bimbo assume peso, cresce e si irrigidisce: il che è bellissimo, ma abbiamo perso la possibilità di ritrarlo nelle posizioni tipiche del neonato. Non è un peccato?
E POI SPUNTA L’ACNE
Mi scuso in anticipo per il pippone scientifico: i bambini appena nati hanno difficoltà a metabolizzare gli ormoni androgeni trasmessi dalla madre. Infatti, questi stimolano le ghiandole sebacee che, a loro volta, reagiscono creando dei puntini sulla pelle, una sorta di acne che, tranquilli, sparisce nell’arco di breve tempo. Noi però non vogliamo certo che questi foruncoli appaiano nel nostro servizio fotografico, giusto? E allora, la soluzione è anticipare il servizio a prima della loro comparsa!
…E LA CROSTA LATTEA
Altro inestetismo è la crosta lattea, un’eruzione cutanea che si manifesta sotto forma di crosticine che ricoprono il derma del bambino. Come con l’acne, esse insorgono entro i primi 4-5 mesi ed il modo perfetto di evitarle è… non darle il tempo di apparire!
PER NON PARLARE DELLE COLICHE
Come noterete da voi, i neonati tendono, nei primi giorni di vita, a soffrire di coliche. I fastidiosi crampetti tengono sveglio il piccolino, lo disturbano, gli provocano pianti e disagi. In quelle condizioni, sottoporre il bimbo a un servizio fotografico sarebbe fonte di stress che nessuno di noi ha intenzione di procurargli. Anche qui, considerando che esse possono iniziare a manifestarsi dalla seconda settimana di vita, il segreto è anticipare il servizio!